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pagina dedicata ai valori in cui Alessandro credeva, ricostruiti anche attraverso le testimonianze dei suoi amici.

solidarietà

Alessandro da qualche mese non è più "con" noi. Però è sempre "tra" noi. Sembra una contraddizione, ma non lo è. Il suo modo di essere con noi  è il corto circuito di amore e solidarietà che ha creato tra noi amici, adulti con adulti, ragazzi con ragazzi, ragazzi con adulti, genitori con figli. Queste le piantine di Ale che hanno già germogliato! E questo forse il significato della vita, che, anche intrecciandosi con la morte, ne esce in qualche modo rinnovata in un groviglio di sentimenti e di emozioni: dolore e gioia, fallimento e speranza, sogni e ricordi, mestizia e prepotente desiderio di vita, un ottovolante di emozioni e sensazioni, una contaminazione del cuore e dell'anima impossibile da arrestare, senza un ordine, una regola, un inizio e una fine, come il giorno che sussegue alla notte, che precede il giorno ... e così via, in un fluire senza fine, cui abbandonarsi con dolcezza per tutto quello che è, che siamo noi esseri umani, per il significato della vita, impossibile da afferrare o forse solo da definire. Perché così è, e basta. (Gianpaolo)

amicizia

Il significato di amicizia sia per me che per ale è lo stesso, credo questo sia uno dei motivi per cui andavamo molto d’accordo e ci consideravamo ottimi amici: Un amico è una persona di cui ti fidi, a cui puoi rivolgerti in un momento di bisogno, con cui puoi condividere gioie e delusioni, a cui fai un favore senza nessun peso, anzi con grande piacere, e senza aspettarti nulla in cambio perchè hai la certezza che lui farebbe lo stesso per te. (Ludovico)

giustizia

Alessandro Pavesi era un ragazzo che aveva sempre il sorriso sulle labbra, che si faceva in quattro per i suoi amici e che con un semplice sguardo comunicava voglia di vivere. Questa voglia è stata spezzata alle 3 di mattina del 29 maggio 2008 da un pirata della strada, una di quelle persone che, soprattutto nella nostra città, se ne fregano delle regole basilari da rispettare per la convivenza civile: nemmeno il casco ha potuto salvare la vita di Ale. Per non dimenticarlo, per non dimenticare la sua voglia di vivere e per far sentire forte la voce di chi vuole rispettare le regole ora c’è la Fondazione senza scopo di lucro che porta il suo nome. (Andrea)

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